Alta Velocita’ e Sicurezza dei passeggeri

Pubblichiamo questa  pubblica  denuncia  dell’associazione Idra sul TAV.
La redazione.

Dopo la tragedia di Santiago de Compostela, Idra chiede all’Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie un aggiornamento sulle condizioni dei tunnel TAV fra Bologna e Firenze.

All’ing. Alberto Chiovelli, intervistato in TV sul grado di sicurezza della rete ferroviaria nazionale a poche ore dalla tragedia di Santiago de Compostela, l’associazione fiorentina Idra ha appena trasmesso una richiesta di aggiornamento informativo “sulle specifiche condizioni di sicurezza nei tunnel appenninici TAV fra Firenze e Bologna, nei quali, per quanto ci risulta, sembrano permanere serie condizioni di rischio”.
“A meno che non siano state apportate modiche alle infrastrutture e alle dotazioni esistenti”, scrive il presidente di Idra al Direttore dell’Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie, “risulta a noi infatti che fra i Comuni di Vaglia (alle porte di Firenze) e di Bologna 60 km di linea sotterranea TAV siano stati progettati e realizzati ignorando le prescrizioni dettate dalla Legge 191 del 1974. Con la soluzione scelta, “monotubo”, i treni veloci sfrecciano oggi in direzioni opposte nella stessa galleria, priva di un tunnel parallelo di fuga e soccorso. In particolare:
· tre gallerie (“Pianoro”, “Monte Bibele” e “Raticosa”) misurano 10 km o poco meno; una, la “Firenzuola” ne misura 15; la galleria “Vaglia” misura 18 km;
· solo nella galleria “Vaglia” – ma limitatamente ai primi 11 km – esisterebbe un tunnel parallelo; in tutte le altre, i soccorsi potrebbero arrivare unicamente dall’alto, da discenderie che presentano pendenze fin oltre il 13%, e distanze l’una dall’altra fin oltre 5 km; sotto Monte Bibele, dove il Frecciarossa vanterebbe il “primato mondiale di velocità in galleria“ (362 km/h, segnati il 3 febbraio 2009 durante le prove), fra un accesso e l’altro vi sono ben 5887 m!;
· i mezzi bimodali a disposizione delle squadre dei Vigili del Fuoco per l’intervento in galleria sarebbero del tutto inadeguati a fronteggiare un evento che coinvolgesse decine o centinaia di unità di passeggeri e di personale di equipaggio”.
Idra ricorda inoltre che il Comando provinciale dei Vigili del Fuoco di Firenze, bypassato nella progettazione del tunnel fra Vaglia e Bologna, non aveva sottaciuto già 15 anni fa i propri “seri dubbi sulla rapidità ed efficacia dei mezzi di soccorso”.
E aggiunge: “Nel 2009 la nostra Associazione scrisse al Comando provinciale dei Vigili del Fuoco di Firenze per chiedere di quali risorse esso disporrebbe in caso di incidente (deragliamento, collisione, incendio) o di attentato (“di quali mezzi, di quale e quanto personale, di quante squadre dotate di autorespiratori, di quali garanzie circa l’efficienza della viabilità che porta alle finestre di soccorso e i lavori conservativi necessari ad assicurarne la corretta manutenzione”). La risposta a noi pervenuta il 1 ottobre 2009 recita: “Tenuto conto che le informazioni richieste si riferiscono ad una infrastruttura strategica per il Paese ed interessano anche altre territori oltre alla Provincia di Firenze, (…) le stesse in data 16/09/09 sono state inoltrate al Dipartimento dei Vigili del Fuoco Soccorso Pubblico e Difesa Civile del Ministero dell’Interno”. Non ricordiamo di avere ricevuto ulteriori ragguagli”.
“Le chiediamo quindi”, conclude Idra, “un cortese aggiornamento informativo, confidando nel fatto che in questi ultimi anni siano state adottate le opportune misure di salvaguardia. Qualora esse non fossero state ancora assunte nella misura necessaria, Le chiediamo di informarci sugli scenari che si presenterebbero in caso di guasto, incendio, deragliamento, collisione o attentato nei 60 km di tunnel tuttora sprovvisti di galleria parallela di soccorso fra Vaglia e Bologna”.

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