Alla propaganta del TAV rispondiamo con la latta
Rispondiamo con la lotta al rilancio del progetto TAV del Brennero in Trentino
Dopo anni di silenzio e di informazione pubblica parziale e frammentaria la Provincia di Trento celebra con un Convegno i pretesi benefici del traforo di base del Brennero e delle tratte di accesso Sud.
Il fatto che la Provincia di Trento, assumendo a pretesto stime inventate di crescente traffico commerciale, voglia realizzare ad ogni costo la parte trentina dell’opera – ignorandone gli effetti devastanti in termini di ambiente e di costi – è inscritto nella denominazione stessa del tavolo di “confronto” di oggi: “Proposte di un percorso per l’utilizzo della nuova ferrovia del Brennero”.
Il metodo che utilizzano i promotori è già stato dimostrato “sul campo” ben prima di questo Convegno: dei sette carotaggi programmati a settembre-ottobre dell’anno scorso si è venuti a conoscenza solo grazie all’opposizione popolare espressa a Marco di Rovereto e malgrado la disinformazione attuata dai politici e funzionari oggi qui presenti e veicolata da tutti i media: solo dopo tre giorni di occupazione del terreno su cui si trovava una trivella la Provincia, nella figura di Gilmozzi, è stata costretta ad ammettere che si trattava di lavori per la linea AV/AC. Lavori condotti di nascosto. Una pratica che continua con altre probabili indagini geofisiche in Trentino proprio in questo periodo.
Quanto siano chiare le intenzioni dei promotori a proposito della disponibilità verso i territori lo mostrano le dichiarazioni dei tecnici progettisti in un altro convegno svoltosi a dicembre a Dolcé (VR): “Il confronto e la concertazione, pur legittimi, non dovranno comunque rallentare l’iter di progettazione e realizzazione. Non c’è tempo da perdere, dunque anche se la popolazione non sarà d’accordo”. L’“Osservatorio per lo sviluppo del corridoio del Brennero e delle connesse infrastrutture provinciali”, del resto, è chiaramente nato per quella attività di propaganda e di persuasione insidiosa che qualche apertura di facciata non riesce proprio a dissimulare.
Davanti a tutto questo restano fermi i motivi di sempre della resistenza no TAV a questo progetto: la sua appartenenza ad un modello di sviluppo che produce sempre nuove povertà per i più deboli; la sua clamorosa inutilità rispetto agli obiettivi dichiarati di riduzione dell’inquinamento acustico sulla ferrovia storica e del traffico merci sulla A22; i suoi impatti inaccettabili sul territorio e sugli insediamenti; i suoi costi folli, sempre accuratamente mascherati dai promotori e indicati in oltre 60 miliardi dalle stime indipendenti più caute. Motivi che i dati più recenti rinforzano.
L’approvazione del progetto definitivo della Circonvallazione di Trento e Rovereto, programmata per la fine del 2015, aprirebbe la strada ai tentativi di esproprio. Conosciamo le violenze degli espropri che si stanno abbattendo, per esempio, nelle aree dei progetti TAV Genova-Tortona, Treviglio-Verona, Verona-Padova ma anche le risposte di chi li impedisce con la lotta (come pochi giorni fa a Pontedecimo, GE).
Sono finite le illusioni dei promotori di attirare nella costruzione delle opere anche capitali privati (che in ogni caso avrebbero aumentato i costi totali). Gli resta solo da attingere ai fondi pubblici italiani ed europei. Vogliono farlo proprio in questa fase della crisi economica in cui la riduzione della spesa pubblica diminuisce i redditi delle fasce di popolazione più esposte, produce più precariato, abbatte diritti e servizi, moltiplica le privatizzazioni.
Soggetti pubblici e privati del Trentino hanno finora contribuito al finanziamento del progetto con più di 200 milioni di Euro. La Provincia di Trento a settembre 2014 ha sottoscritto con 12,51 milioni gli aumenti di capitale 2014/2015 della società che costruisce il traforo del Brennero, nello stesso momento in cui l’assessora alla sanità piagnucolava che bisogna recuperare 4 milioni dai ticket sanitari.
Non restiamo a guardare. Non permettiamo la realizzazione dell’ennesimo progetto devastante, per l’umanità, l’economia e l’ambiente. L’arroganza di politici e imprenditori senza scrupoli conosce un solo freno: la mobilitazione popolare, dal basso, variegata e determinata.
Per approfondimenti: www.notavbrennero.info
www.notavtrentino.it
www.notavmammemarco.it
Coordinamento Trentino No-Tav