A quando l’abolizione della Comunita’ di valle?

E’ di ieri la notizia che l’Assemblea Regionale Siciliana ha approvato il ddl con cui il governo ha proposto l’abolizione delle Province.
Gli enti verranno commissariati, ed entro il 31 dicembre di quest’anno saranno sostituite, previa approvazione di una nuova legge, dai liberi consorzi di Comuni riducendo di circa un miliardo i costi della politica.

In Trentino invece la Giunta Pacher non sembra intenzionata a cancellare le Comunità di Valle per sostituirle, come sostenuto da molti, con la libera associazione fra comuni che ai Trentini costano oltre 2 milioni ogni anno di costi dovuti alle retribuzioni dei presidenti e degli assessori. (i famosi costi della politica)
Certo, anche su questo versante dei costi della politica e delle riforme istituzionali il Trentino sembra abbia perso un’altra importante occasione per dimostrare che ci meritiamo la nostra autonomia.
Sarebbe importante sapere il pare dei parlamentari trentini in merito alla scelta del governo siciliano.
Alternativa per i Beni Comuni (assieme a PRC e altri) nel ribadire la totale contrarietà a questo istituto intermedio chiamato “comunità di valle”, propone di avviare una raccolta di firme per chiedere che anche la PAT legiferi per abolire le “comunità di valle”
Di seguito riportiamo un contributo interessante ed appropriato di Giovanna Giugni che scrive:

L’Assemblea Regionale Siciliana ha deciso di eliminare le Province della Regione e sostituirle con liberi consorzi di Comuni.
Una riforma istituzionale innovativa, in netta contrapposizione con quanto previsto dalla nostra, sciagurata, riforma istituzionale trentina, che ha visto nascere, a spese di tutti noi, le Comunità di Valle.
Comunità che ora tutti vogliono abolire.
C’è da augurarsi che il nuovo Parlamento, e un auspicabile nuovo governo, aprano spiragli di novità e svelino le contraddizioni di quelle forze politiche che approvarono le Comunità e adesso le vogliono abolire, o che si ergono a paladini del rigore a livello nazionale, dopo aver sponsorizzato la nascita di enti inutili e vistosamente clientelari all’interno dei confini provinciali.
In allegato una piccola rassegna stampa,all’indomani dell’approvazione della legge istitutiva delle Comunità. Ero un’esponente di IdV, a quel tempo, ed avevo manifestato tutti i miei dubbi sulla costituzionalità della riforma. Governava Romano Prodi e Giuliano Amato era il suo ministro dell’Interno. Nessuno si oppose alla riforma, ma i presupposti c’erano tutti. Governo amico del locale sistema di potere, in tempi in cui sembrava che le risorse sarebbero state infinite….
Io non sono più in IdV, continuo a ritenere incostituzionali le Comunità di Valle, Prodi e Amato vengono indicati come possibili Presidenti della Repubblica ( mi auguro proprio che non si converga su di loro!) e il grande creatore della riforma istituzionale è a Roma, in un piccolo partito in cui speriamo faccia meno danni che in Trentino. Tonini è,( sempre e per sempre?), senatore PD .
Giovanna Giugni
consigliere comunale indipendente a Trento

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